venerdì 28 settembre 2007

MOTORE - AAZIONE!

da 2 settimane abbiamo cominciato a fare le riprese per i nostri primi progetti. il clima era spesso piuttosto teso, specialmente per la scarsa confidenza con le macchine che stiamo usando: le arriflex 16s. io ho già girato due corti, brevi, direi quasi minimi. domani farò con la mia troupe le riprese del terzo, il più lungo dei tre (3-4 min), che comprenderà anche una colonna sonora originale (solo batteria) composta da un ragazzo abruzzese che ho conosciuto qui. mentre scrivo queste righe sono piuttosto sfinito, perché ogni giorno che passa sembra che gli sbattimenti non finiscano mai, anche se ormai navigo piuttosto bene nella caotica NuYo, almeno per quel che riguarda le cose essenziali. sento una certa nostalgia di casa: le birre con gli amici in mezzo alla strada, la gente che non ti guarda male quando ti accendi una sigaretta sulla panchina del parco, il cinema in italiano, girare con lo scooter sapendo che in un quarto d'ora sei all'altro capo del centro. lo spazio pubblico é spesso scevro di tracce umane costanti mi sento davvero felice solo quando dirigo i miei film, quando finalmente vedo il girato e quando sento che voi state bene.

giovedì 13 settembre 2007

dreamin' Rockhawaii

oggi mi sono preso una giornata di pausa (la scuola era chiusa il Rosh Hashanah, naturalmente) e sono andato a Rockhawaii, a sud-est del Quinz e a un'ora di metropolitana da Manahatta, dove la civiltà si perde tra gabbiani ed ecomostri. tuttavia, se si guarda dalla parte giusta, può diventare un posto incantevole.

lunedì 10 settembre 2007

IKEA 2007: a suburban odissey

il viaggio comincia nel pomeriggio di lunedì, quando arrivo a Elizabeth, a poche miglia da NuArk, NuJersi. scendo dal treno e comincio a cercare indicazioni per l'IKEA (che da queste parti naturalmente suona "AIKIA"). una signora con la giacchetta fluorescente e il cartello "STOP" in mano, protettrice dei piccoli (rari) pedoni amerindiani, e più avanti un vecchio, stesso equipaggiamento, mi indirizzano dalla stessa parte: verso nord, "3 or 4 miles straight ahead". non contento di tanto camminare, cerco una fermata del bus, dove aspetto per una buona mezz'ora guardando passare le macchine. quando finalmente arriva l'autobus, l'autista mi dice che non va verso l'AIKIA, perciò comincio a camminare costeggiando lo stradone, mentre ai miei piedi il degrado passa dalle lattine ai preservativi, dall'asfalto squarciato ai mucchi di pneumatici. quando la via si allarga intravedo la prima, inconfutabile indicazione, che dice sempre dritto, solo che dritto c'é un grande incrocio, e più dritto comincia l'autostrada. allora provo con l'autostop, pensando che qualche nostalgico del '68 mi carichi per un paio di miglia; dopo due o tre ondate di auto, mi rendo conto che i nostalgici sono tutti morti o troppo vecchi per guidare. torno all'incrocio, dove il MacDona ha come unico concorrente un risto-bar di quelli che si vedono nei film, con le macchine della polizia parcheggiate vicino alla vetrina e i sedili imbottiti messi come nello scompartimento di un treno. la commessa messicana è più realistica dei miei primi aiutanti: dice che o ci vado in taxi o è meglio rinunciare. così mi faccio dare un numero (di un suo amico, suppongo) e dopo mezz'ora e un piatto di french frais col keciap salgo sul furgoncino di uno pseudo-tassista latino (lo so, abbastanza pericoloso, ma non quanto un tassista pseudo-latino), la mia ultima chance di raggiungere la meta!

il resto fila liscio. l'IKEA sorge a due passi dall'aeroporto di NuArk, NuJersi, ma sembra di entrare in quello di Carugate.
mi faccio un paio di giri per il piano-showroom: bello, caldo, familiare. per la prima volta da 3 settimane, mi sento finalmente a casa! finiti i grandi acquisti, la giornata si chiude nei toni lirici delle migliori periferie, lampioni gialli e parcheggi deserti. aspetto l'autobus per NuYo insieme agli altri clienti della sera, affiancato da una brasiliana che gorgheggia in portoghese e dalla sua amica che le spiega il genio di Leonardo.
farewell IKEA! nel 2007 il tuo nome mi rimembra l'odissea.

PS a fin del vero: il viaggio di andata è durato 4 ore, quello di ritorno un paio. totale spedizione: 9 ore. se volete provarci anche voi, ci sono mille persone con la paletta "STOP" disposte a darvi indicazioni azzardate e altrettanti tassisti latini che se la prendono con mucha, muchissima calma...tutto questo a Elizabeth! (NuJersi)