giovedì 29 novembre 2007

New York City Boy

ci sono anch'io in questo video!
guardate bene il movimento di bacino del tizio con il gonnellino di pagliuzze dorate!

giovedì 1 novembre 2007

this is AlloUynn!

la prima vera festa importante di queste parti é passata, dopo tanta attesa e frenetiche corse alla maschera più "cool" che in realtà poi sono le solite menate: il pirata e lo zombi, l'infermiera e la vampira. e poi i personaggi dei fumettoni amerindiani per eccellenza: superman e l'uomo ragno e l'allegra compagnia di capitan america al gran completo.

alla fine i più simpatici siamo sempre noi sfigati che i travestimenti ce li si inventa senza tanto baccano...













...e quelli che si mettono seriamente in gioco, presentandosi al pubblico mentre suonano una sega con l'archetto da violino!














l'impressione generale é di una gran cagnara, dove le pupe sfoderano quanto possono per attizzare i piselli e poi, intorno a mezzanotte, chi s'é visto s'é visto e chi c'ha qualcuno sotto le coperte é più contento degli altri. bello né?

PP (post postum): scusate per la foto della strega ma me la fa caricare solo su questo lato.

vi presento i miei

é arrivato il momento di fare qualche presentazione, visto che ancora non ho pubblicato nemmeno una foto della gente con cui ho a che fare da queste parti.
prima di tutto estelle (la bionda) e gina, le mie coinquiline. studiano recitazione alla new school for drama, e anche per questo ne ho approfittato per lavorare con loro sui miei primi due corti, molto corti.






e un paio di compagni di classe di quelli che mi vanno a genio: jaime (col berretto), da madrid, che detiene il primato di nome più storpiato della classe, e geoff, che viene da buffalo ma i suoi nonni erano emigrati dall'italia e una volta arrivati alla famigerata EllisAilan gli hanno cambiato il cognome: da "cella" a "chella", ché in amerindiano suona meglio.


purtroppo mi sono accorto di non avere altre foto di miei compagni a portata di mano, ma mi riprometto di aggiungerle nei prossimi giorni...

domenica 14 ottobre 2007

when september ends...

cari tutti, visto che da un po' di tempo non mi faccio vivo, mi sembra giusto farvi un resoconto di queste ultime settimane a NuYo. Innanzitutto ho cominciato a conoscere meglio il mio quartiere: i ritmi latini del MecDona che rivoluzionano il concetto di fast food, le lavanderie 24 ore con le zaffate di detersivo che si sentono dall'altro lato della strada, la gente che sta per strada a chiacchierare, giocare, esserci e guardare (e ogni tanto anche a transare) e il camioncino dei gelati, che gira fino a sera inoltrata suonando ossessivamente un carillon da film dell'orrore.

ho avuto modo di tornare nel NuJersi, a Harrison per la precisione, per fare le riprese del mio compagno sudafricano che abita lì. diciamo che dopo Elizabeth faccio fatica a immaginare un posto più inculato (anche se ormai sto accettando il fatto che la provincia qui non ha confini!). Shankar ha voluto girare una scena di fronte alla filiale della Bank of Amerindia, senza permesso, e glielo abbiamo fatto notare che non era il massimo, ma lui ha insistito. e ha fatto bene perché per un'ora nessuno ha rotto le palle. per un'ora. poi due macchine della polizia ci hanno sbarrato il marciapiede su due lati e due pulotti della contea ci hanno ammonito del fatto che senza il permesso del sindaco di Harrison non era proprio possibile fare riprese in quel posto. sono stati severi ma simpatici, ci hanno anche chiesto di dove eravamo e uno mi ha detto che sua moglie aveva i parenti vicino a Milano, dalle parti di Napoli. il resto della giornata é trascorso senza arresti, nonostante la messinscena di una rapina in un parcheggio di fianco all'autostrada, e alla fine sono tornati nella cara vecchia ManaHatta con una cartolina di Harrison, infilata nella memoria del cellulare.









la vita in città, a parte lo sviluppo dei progetti per la scuola, é un'accozzaglia di esperienze e visioni molto diverse:

le attese in metropolitana













le meraviglie architettoniche
















gli artisti nelle gallerie d'arte
















i matrimoni cinesi a BrewKlin

















l'arrivo della pioggia.

venerdì 28 settembre 2007

MOTORE - AAZIONE!

da 2 settimane abbiamo cominciato a fare le riprese per i nostri primi progetti. il clima era spesso piuttosto teso, specialmente per la scarsa confidenza con le macchine che stiamo usando: le arriflex 16s. io ho già girato due corti, brevi, direi quasi minimi. domani farò con la mia troupe le riprese del terzo, il più lungo dei tre (3-4 min), che comprenderà anche una colonna sonora originale (solo batteria) composta da un ragazzo abruzzese che ho conosciuto qui. mentre scrivo queste righe sono piuttosto sfinito, perché ogni giorno che passa sembra che gli sbattimenti non finiscano mai, anche se ormai navigo piuttosto bene nella caotica NuYo, almeno per quel che riguarda le cose essenziali. sento una certa nostalgia di casa: le birre con gli amici in mezzo alla strada, la gente che non ti guarda male quando ti accendi una sigaretta sulla panchina del parco, il cinema in italiano, girare con lo scooter sapendo che in un quarto d'ora sei all'altro capo del centro. lo spazio pubblico é spesso scevro di tracce umane costanti mi sento davvero felice solo quando dirigo i miei film, quando finalmente vedo il girato e quando sento che voi state bene.

giovedì 13 settembre 2007

dreamin' Rockhawaii

oggi mi sono preso una giornata di pausa (la scuola era chiusa il Rosh Hashanah, naturalmente) e sono andato a Rockhawaii, a sud-est del Quinz e a un'ora di metropolitana da Manahatta, dove la civiltà si perde tra gabbiani ed ecomostri. tuttavia, se si guarda dalla parte giusta, può diventare un posto incantevole.

lunedì 10 settembre 2007

IKEA 2007: a suburban odissey

il viaggio comincia nel pomeriggio di lunedì, quando arrivo a Elizabeth, a poche miglia da NuArk, NuJersi. scendo dal treno e comincio a cercare indicazioni per l'IKEA (che da queste parti naturalmente suona "AIKIA"). una signora con la giacchetta fluorescente e il cartello "STOP" in mano, protettrice dei piccoli (rari) pedoni amerindiani, e più avanti un vecchio, stesso equipaggiamento, mi indirizzano dalla stessa parte: verso nord, "3 or 4 miles straight ahead". non contento di tanto camminare, cerco una fermata del bus, dove aspetto per una buona mezz'ora guardando passare le macchine. quando finalmente arriva l'autobus, l'autista mi dice che non va verso l'AIKIA, perciò comincio a camminare costeggiando lo stradone, mentre ai miei piedi il degrado passa dalle lattine ai preservativi, dall'asfalto squarciato ai mucchi di pneumatici. quando la via si allarga intravedo la prima, inconfutabile indicazione, che dice sempre dritto, solo che dritto c'é un grande incrocio, e più dritto comincia l'autostrada. allora provo con l'autostop, pensando che qualche nostalgico del '68 mi carichi per un paio di miglia; dopo due o tre ondate di auto, mi rendo conto che i nostalgici sono tutti morti o troppo vecchi per guidare. torno all'incrocio, dove il MacDona ha come unico concorrente un risto-bar di quelli che si vedono nei film, con le macchine della polizia parcheggiate vicino alla vetrina e i sedili imbottiti messi come nello scompartimento di un treno. la commessa messicana è più realistica dei miei primi aiutanti: dice che o ci vado in taxi o è meglio rinunciare. così mi faccio dare un numero (di un suo amico, suppongo) e dopo mezz'ora e un piatto di french frais col keciap salgo sul furgoncino di uno pseudo-tassista latino (lo so, abbastanza pericoloso, ma non quanto un tassista pseudo-latino), la mia ultima chance di raggiungere la meta!

il resto fila liscio. l'IKEA sorge a due passi dall'aeroporto di NuArk, NuJersi, ma sembra di entrare in quello di Carugate.
mi faccio un paio di giri per il piano-showroom: bello, caldo, familiare. per la prima volta da 3 settimane, mi sento finalmente a casa! finiti i grandi acquisti, la giornata si chiude nei toni lirici delle migliori periferie, lampioni gialli e parcheggi deserti. aspetto l'autobus per NuYo insieme agli altri clienti della sera, affiancato da una brasiliana che gorgheggia in portoghese e dalla sua amica che le spiega il genio di Leonardo.
farewell IKEA! nel 2007 il tuo nome mi rimembra l'odissea.

PS a fin del vero: il viaggio di andata è durato 4 ore, quello di ritorno un paio. totale spedizione: 9 ore. se volete provarci anche voi, ci sono mille persone con la paletta "STOP" disposte a darvi indicazioni azzardate e altrettanti tassisti latini che se la prendono con mucha, muchissima calma...tutto questo a Elizabeth! (NuJersi)